IV.Anticorruzione, semplificazione e partecipazione
“Lotta alla corruzione, semplificazione e partecipazione per una Milano più efficiente”
Dal 1990 ad oggi la pubblica amministrazione locale ha attraversato molte riforme riguardanti la razionalizzazione della macchina comunale. Negli ultimi anni si è posto l’accento sui temi dell’anticorruzione, della trasparenza, della digitalizzazione e delle risorse umane.È certamente difficile pensare ad un ente efficiente che non focalizzi la propria azione amministrativa sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza.
L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha, negli anni, stimolato gli enti, attraverso i Piani nazionali anticorruzione e molte altre delibere e linee guida in materia, al fine di recepire gli indirizzi dati in sede europea e giungere ad un coerente riposizionamento del Paese in termini di Indice di percezione della corruzione (Trasparency international Italia). Ci sono stati miglioramenti in tal senso; tuttavia, l’Italia rimane a tutt’oggi al 52esimo posto, su 180 paesi censiti (insieme a Grenada, Arabia Saudita e Mauritius), e ben lontano dagli Stati considerati virtuosi.
È importante, perciò, tendere sempre di più ad un approccio non adempimentale all’anticorruzione e alla trasparenza agendo, quantomeno, secondo due direttrici:
- da un lato, sviluppare strumenti operativi efficaci (piano triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza, codice di comportamento, whistleblowing, patti di integrità, rotazione ordinaria e straordinaria del personale, ecc.), sinergici tra di loro ed integrati con altri strumenti adottati dall’ente (piano performance, regolamenti in tema di privacy, ecc.);
- dall’altro, far diventare questi temi un elemento che permei le strategie dell’ente e faccia parte della cultura organizzativa di amministratori, dirigenti e dipendenti.
Per raggiungere questi obiettivi è però necessario, in parallelo, garantire una complessiva razionalizzazione dell’organizzazione, con particolare attenzione alla chiarezza delle responsabilità, allo snellimento dei processi e dei procedimenti, alla diffusione della cultura dell’efficienza e della valorizzazione del merito.
Tale razionalizzazione dovrà però guardare prima di tutto alle esigenze dei cittadini e degli altri portatori di interesse, al fine di non cadere nel consueto errore di ridisegnare la macchina comunale in modo autoreferenziale e, quindi, tutta centrata sui bisogni di chi vi opera quotidianamente.
La vera sfida sarà quella di bilanciare le esigenze dei lavoratori con quelle degli utenti, al fine di giungere ad una loro armonizzazione. L’importanza di tale bilanciamento la si è compresa pienamente nell’ultimo anno, con lo sviluppo accelerato dello smart working. Questa nuova modalità di organizzazione del lavoro è un esempio tipico di come non sia sempre facile dare buoni servizi, garantendo il benessere organizzativo dei dipendenti.
La razionalizzazione dell’organizzazione è un elemento centrale in chiave di prevenzione della corruzione e trasparenza. Tuttavia, deve essere affiancata da un ulteriore sviluppo della digitalizzazione dell’ente. Tutto ciò al fine di:
- tracciare i processi ed i procedimenti in modo tale da renderli trasparenti e non manipolabili, abbassando di conseguenza il rischio corruttivo;
- garantire una migliore accessibilità dei servizi da parte dei cittadini, anche dematerializzandoli
Un percorso di questa portata deve essere accompagnato da un forte investimento sul piano formativo, a tutti i livelli dell’amministrazione, attraverso la “riqualificazione delle persone a partire dalle competenze tecnico specialistiche, ma soprattutto da quelle gestionali, organizzative, relazionali leadership approccio per obiettivi, problem solving digitale, ecc. (fonte: Audizione in Commissioni riunite (I e XI Camera, 1ª e 11ª Senato) – 9 marzo 2021)”.
Tale sforzo è reso necessario dal fatto che, “in 10 anni gli investimenti in formazione si sono quasi dimezzati, passando da 262 milioni di euro nel 2008 a 164 milioni nel 2019: una media di 48 euro per dipendente (PNNR – pag. 44)”. Non è perciò possibile pensare di riqualificare i servizi dell’ente senza gestire parallelamente un percorso di riqualificazione delle risorse umane.
IV.I.
PARTECIPAZIONE
Per una partecipazione inclusiva, efficace e trasparente
Sviluppare la cultura della partecipazione mediante attività di informazione, comunicazione e educazione volte ad accrescere la sensibilità e la collaborazione dei cittadini e degli altri portatori di interesse rispetto alle iniziative attuate dal comune.
- Garantire l’attuazione di processi di consultazione pubblica inclusivi, tempestivi, trasparenti ed efficaci, in grado di condurre a decisioni informate e di qualità in tutte le decisioni più
importanti della città, e che non si limitino ai soli interventi obbligatori per legge. - Definire percorsi di bilancio partecipato e di rendicontazione sociale che garantiscano l’inclusione anche dei portatori di interesse deboli e non organizzati.
- Assicurare il monitoraggio tempestivo e trasparente dello stato di attuazione di quanto programmato all’interno dei percorsi partecipati, integrando tali sistemi di verifica con i meccanismi di controllo interno adottati dall’ente.
- Garantire l’ascolto attivo dei cittadini attraverso lo sviluppo sistematico di azioni di rilevazione della customer satisfaction dei principali servizi, anche al fine di favorire una valutazione partecipata della performance del comune.
- Rendere maggiormente efficaci le iniziative di partecipazione ed inclusione attraverso il confronto con le migliori prassi nazionali ed internazionali e l’utilizzo di piattaforme dedicate e di app a supporto della relazione con i cittadini.
IV.II.
TRASPARENZA
Per un comune più trasparente per i cittadini
- Rendere maggiormente accessibili dati, documenti e informazioni concernenti l’azione amministrativa mediante lo sviluppo della conoscenza e della corretta modalità di utilizzo, da parte dei cittadini, delle diverse forme di accesso (agli atti, civico semplice e civico generalizzato).
- Diffondere in modo comunicativamente più efficace le informazioni contenute in “Amministrazione trasparente” https://www.comune.milano.it/comune/amministrazione-trasparente, attraverso canali e strumenti selezionati con riferimento alle diverse caratteristiche dei portatori di interesse.
- Garantire la tutela dei dati personali nell’applicazione della normativa in materia di trasparenza, attraverso il rispetto delle normative europee nazionali sulla privacy.
IV.III.
ANTICORRUZIONE
Per contrastare la corruzione e la cattiva gestione
- Diffondere la cultura della prevenzione della corruzione attraverso iniziative di informazione/formazione rivolte ad amministratori e dipendenti, diffuse in tutte le strutture e le articolazioni istituzionali comunali (es. municipi).
- Favorire le relazioni tra responsabile per la prevenzione della corruzione e trasparenza (RPCT) del comune/Comitato antimafia e gli altri responsabili anticorruzione del territorio, nonché con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, l’Organismo Regionale per le Attività di Controllo (ORAC) e la Corte dei conti. ʔ Favorire la prevenzione della corruzione attraverso la definizione di un Piano Triennale Prevenzione Corruzione e Trasparenza (PTPCT) condiviso, diffuso e articolato sui reali processi/procedimenti comunali, nonché strettamente correlato al codice di comportamento dei dipendenti.
- Tutelare il dipendente che segnali atti illeciti di cui è venuto a conoscenza sul luogo di lavoro attraverso la corretta applicazione dell’istituto del wistleblowing, nel pieno rispetto della normativa vigente, delle indicazioni dell’ANAC, nonché della tutela della privacy del soggetto che segnala il fatto.
- Prevenire il concretizzarsi di relazioni patologiche tra dirigenti, funzionari e portatori di interesse del territorio attraverso una corretta applicazione dell’istituto della rotazione ordinaria e straordinaria del personale, nonché della sua principale misura integrativa (segregazione delle funzioni).
- Favorire la prevenzione della corruzione attraverso azioni sistematiche di controllo sull’attuazione di piani caratterizzati da procedimenti particolarmente a rischio (es. Piano delle Opere pubbliche, Piano della valorizzazione e alienazione del patrimonio, Programma delle assunzioni, Piano degli acquisti di beni e servizi, ecc.).
IV.IV.
ORGANIZZAZIONE
Le seguenti linee programmatiche tengono conto delle missioni del PNRR in tema di Digitalizzazione della PA – a Supporto alla trasformazione della PA locale.
La Missione 1, Componente 1.1 al fine di accompagnare la migrazione della PA al cloud prevede un programma di supporto e incentivo alle amministrazioni locali per il trasferimento di base dati e applicazioni. Le amministrazioni potranno scegliere all’interno di una lista predefinita di
provider certificati.SEMPLIFICAZIONE E CATALOGO DELLE PROCEDURE
In tema di Modernizzazione della Pubblica amministrazione la Missione 1, Componente 1.2
prevede l’investimento 2.2: Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance.
Per tre anni è creata una squadra di circa 1.000 professionisti, che provvederanno a collocarne
l’attività presso le amministrazioni territoriali in cui si concentrano i colli di bottiglia.
Il pool si occuperà di:
- supporto alle amministrazioni nella gestione delle procedure complesse (obiettivo è
reingegnerizzarne e semplificarne 200 entro il 2023 e 600 entro fine piano, reingegnerizzandole
in ottica digitale);- sostegno al recupero dell’arretrato;
- assistenza tecnica ai soggetti proponenti per la presentazione dei progetti;
- supporto alle attività di misurazione dei tempi effettivi di conclusione delle procedure.
Saranno finanziati programmi volti all’acquisizione delle competenze specifiche, tramite la formazione o attraverso l’immissione in ruolo di nuovo personale.
Per un comune snello, flessibile e che valorizzi il capitale umano
- Sviluppare un’organizzazione per processi e procedimenti che permetta di favorire un’azione amministrativa maggiormente orientata al cittadino e agli utenti, anche mediante l’esplicitazione di standard dei servizi trasparenti e costantemente verificati nel loro rispetto.
- Rinforzare le competenze dei dirigenti e del personale mediante azioni formative che superino i gap di competenza e recepiscano in toto le indicazioni del PNNR, venendo incontro alle necessità di gestire la ripartenza dopo la pandemia Covid 19.
- Mettere a regime l’istituto del lavoro agile (in accordo con la normativa nazionale), superando l’attuale fase emergenziale, mediante l’introduzione di metodiche e di regole che concilino le esigenze dei lavoratori con la necessità di garantire comunque servizi efficaci ed efficienti per i cittadini.
- Garantire percorsi formativi permanenti ai dipendenti funzionali al presidio delle competenze necessarie per l’attuazione delle strategie dell’ente